Fare musica tutti.

L’importanza della musica nell’istruzione e formazione dei giovani è ormai riconosciuta da consolidati studi in diversi ambiti disciplinari e dalle più recenti ricerche nel campo delle neuroscienze. È acquisito che l’educazione musicale mette in moto una feconda interazione tra i due emisferi del cervello umano e che in questo modo essa concorre a migliorare, in generale, le capacità di apprendimento e a facilitare, in particolare, lo svolgimento di operazioni complesse della mente e del corpo. In Italia la tradizione musicale contribuisce in modo determinante a definire l’identità del nostro Paese e rappresenta un patrimonio culturale apprezzato e goduto dal mondo intero. La sua fruizione avviene non solo nei teatri ma anche in forme diffuse e popolari come quelle delle scuole civiche, delle bande, dei gruppi amatoriali e altre ancora, a testimonianza della vitalità e presenza di una tale bricchezza nella società. Per le giovani generazioni la musica rappresenta sia un linguaggio pervasivo fruito mediante i social network, l’ascolto dal vivo e la produzione attiva sia uno strumento di comunicazione, inclusione e crescita.

In considerazione di tutto ciò si propone la costruzione di un percorso di formazione centrato sulla pratica attiva della musica in tutte le sue manifestazioni, che contempli anche la dimensione estetica e storica della musica. L’obiettivo da raggiungere si può sintetizzare nell’espressione ideata dal Comitato Nazionale per l’apprendimento pratico della Musica “Fare musica tutti”. Essa significa due cose: che l’educazione musicale deve far parte del percorso formativo di tutti i cittadini; che la musica deve essere insegnata, vissuta e appresa fin dalla scuola dell’infanzia con modalità di apprendimento che considerino lo sviluppo globale della persona, la libera esplorazione attiva, l’improvvisazione, il learning by doing. L’apprendimento del linguaggio musicale si può, per alcuni aspetti, accomunare a quello della lingua materna o della lingua straniera; esse infatti si apprendono attraverso approcci comunicativi e umanistico-affettivi che hanno al centro la pratica della comunicazione verbale a partire da semplici strutture linguistiche sino a quelle più complesse. Allo stesso modo la musica si apprende facendo, suonando o cantando brani musicali, improvvisando e componendo fin da piccoli, così come il suo significato si comprende e si arricchisce attraverso l’educazione estetica e storico-culturale.

Fonte: http://www.istruzione.it/allegati/2014/proposta_di_piano_nazionale_musica.pdf