L’unicità della musicoterapia sta non nella mera inclusione della musica, ma nella combinazione della musica con la terapia(…)Una teoria musicoterapeutica centrata solamente sulla natura dell’esperienza musicale sarebbe inadeguata, come pure una teoria centrata solamente intorno a teorie relative a terapia, cura o discipline collegate (…)”. (1)

La musicoterapia  è una tecnica mediante la quale varie figure professionali, attive nel campo della educazione, della riabilitazione e della psicoterapia, facilitano l’attuazione di progetti di integrazione spaziale, temporale e sociale dell’individuo, attraverso strategie di armonizzazione della struttura funzionale dell’handicap, per mezzo dell’impiego del parametro musicale; tale armonizzazione viene perseguita con un lavoro  di sintonizzazioni affettive, le quali sono possibili e facilitate grazie a strategie specifiche della comunicazione non verbale.

Come specificato da D. Oberegelsbacher, i pazienti di musicoterapia “ sono persone in stato di sofferenza o con disturbi di condotta, che non hanno accesso ad una psicoterapia puramente verbale. Sono persone con deficit gravi delle abilità comunicative e con elevate necessità di esprimersi e di essere ascoltati. (…) Spesso la comprensione linguistica è inibita o poco sviluppata(…), manca la funzione simbolica oppure emerge una grave alexithymia (…) oppure si tratta di stati gravi di disintegrazione (…)

L’elemento sonoro-musicale costituisce il quid specifico della musicoterapia. Senza di esso non si può più parlare di musicoterapia. Diventa a questo punto fondamentale chiarire quali debbano essere le competenze specifiche necessarie ad un operatore, per utilizzare il mezzo sonoro-musicale a fini terapeutici. E’ musicoterapeuta il laureato che possiede una specifica formazione musicale ed una adeguata formazione musicoterapica, della durata minima di 4 anni, seguita da una congruo periodo di tirocinio. Si pone inoltre il problema della individuazione di un modello operativo (o di più modelli operativi a seconda del quadro teorico di riferimento) che includa la produzione sonoro-musicale dei pazienti, negli elementi da riportare ed analizzare.

Dunque per tutti coloro che intendono rivolgersi alla musicoterapia come innovativa ed efficace metodica di terapia e riabilitazione valga il principio della informazione consapevole, al fine di evitare spiacevoli malintesi o peggio “fregature”, rischiando di spendere preziose risorse di tempo e denaro in qualcosa che musicoterapia non è.

(1) Bruscia K.E., Definire la musicoterapia. Percorso epistemologico di una disciplina e di una professione, Ed Gli Archetti, ISMEZ, Roma, p.113.

per saperne di più: 
https://www.neuroscienze.net/che-cose-la-musicoterapia/